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Finché non saremo libere | BGBS2023

La mostra costituisce il quarto atto della ricerca intrapresa da Fondazione Brescia Musei all’interno del Festival della Pace e si inserisce all’interno della seconda edizione di Progetto Genesi. Arte e Diritti Umani.
La prima sezione della mostra include un nucleo di opere di artiste donne della Collezione Genesi, costituita da opere d’arte contemporanea di artisti di tutto il mondo che riflettono sulle urgenti, complesse e spesso drammatiche questioni culturali, ambientali, sociali e politiche coeve. Tra le opere esposte tre saranno a firma delle artiste iraniane Shirin Neshat, Soudeh Davoud e Tala Madani.
A congiunzione della prima con la seconda sezione di mostra il percorso espositivo si arricchisce della video installazione Becoming (2015) dell’artista iraniano Morteza Ahmadvand, opera che riflette sulla possibile convivenza tra culture e sulla necessità di abolire qualsiasi distinzione di gerarchia tra popoli ed individui, connettendo così lo sguardo delle artiste donne del mondo intero offerto nella prima sezione di mostra con lo sguardo specifico delle artiste iraniane, tema sviluppato più dettagliatamente dalla seconda sezione del percorso espositivo.
La seconda e terza sezione sono infatti da intendersi come omaggi monografici a due storiche artiste iraniane, apprezzate nei più importanti musei del mondo e per la prima volta esposte con una personale in Italia: Farideh Lashai (1944 – 2013) e Sonia Balassanian (b. 1942). Non solo quindi giovani artiste iraniane, ma anche nomi affermati che, in un’ottica di empowerment, possano dimostrare come, nonostante la drammatica storia del paese da cui provengono, siano riuscite ampiamente ad affermarsi all’interno del sistema artistico internazionale, veicolando un messaggio positivo e di speranza per le altre artiste iraniane e del mondo.

 

Informazioni
www.bresciamusei.com

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